Più fanno ingrassare e più piacciono: scoperto nel cervello il senso conta-calorie

Fonte: www.ilmessaggero.it

Al di là del gusto di un cibo il nostro cervello è in grado di riconoscere le quantità di calorie che un alimento produce ed è attratto proprio da quello quello che “ci ricompensa” di più. Il sesto senso rivela calorie esiste. Gli scienziati della Duke University (Durham, Usa) assicurano che questo sesto senso è nel cervello e funziona davvero, indipendentemente dal gusto del cibo. A individuarlo è un gruppo di ricercatori diretto da Ivan de Araujo, che sulla rivista Neuron spiega come il sesto senso si celi nel cervello e sia capace di rilevare le calorie di un cibo, indipendentemente dal sapore. Grazie a uno studio sui topi, i ricercatori sono riusciti anche a scoprire che il meccanismo di premio-ricompensa attivo nel cervello è acceso proprio dal sesto senso rileva-calorie. Un meccanismo che potrebbe, dunque, avere anche delle implicazioni nella comprensione delle cause dell’obesità.

Nei loro esperimenti gli scienziati hanno creato topolini geneticamente modificati e resi insensibili al richiamo dei dolci. In pratica, gli animali sono stati privati di un componente chiave delle cellule del gusto, e resi ciechi ai cibi dolci. Dopodichè i ricercatori hanno sottoposto questi animaletti ad appositi test per confrontare il loro comportamento con quello di topi normali, messi di fronte a tazzine con soluzioni zuccherine (saccarosio) e ad altre a base di un dolcificante non calorico (sucralosio, con un potere dolcificante 600 volte superiore al saccarosio). In questi test i topini insensibili hanno mostrato una spiccata preferenza per l’acqua con saccarosio, una predilezione che non dipendeva dal gusto ma solo dal contenuto calorico. A dare piacere insomma non è tanto il sapore di cibo, quanto la sua carica calorica.

Analizzando il cervello degli animaletti insensibili ai dolci, infatti, i ricercatori hanno scoperto che il circuito di premio-ricompensa veniva attivato dall’assunzione di calorie, indipendentemente dalla capacità degli animali di rilevare il gusto dolce. E i livelli della dopamina, noto ormone del benessere, aumentavano proprio in base all’assunzione di calorie, non al sapore dei cibi ingurgitati. Inoltre i ricercatori hanno scoperto negli animaletti una spiccata preferenza per il saccarosio (meno dolce ma più calorico) che si sviluppava in tempo record, appena dieci minuti dall’inizio del pasto. La scoperta di questo sistema rileva-calorie «è estremamente importante per comprendere la patogenesi e la sociologia dell’obesità nell’uomo», affermano i ricercatori Zane Andrews e Tamas Horvath in un commento allo studio.

Ad esempio, lo sciroppo di mais molto ricco di fruttosio è un dolcificante molto usato negli Usa, scrivono. Il fruttosio potrebbe provocare una maggiore attivazione del sistema di ricompensa, proprio a causa del contenuto calorico dello sciroppo di mais. «Dunque eliminandolo – ipotizzano – si potrebbe ridurre il desiderio di questi cibi». E contrastare l’obesità.

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