La donna cannolo

Mi stupisco che non ne avessi ancora parlato visto che avevo in mente queste cose quando ho inventato questa specie di blog, ma stavolta questa sensazione mi è tornata su e voglio proprio scriverla.
Vecchi ricordi. Gita delle medie. Io mi metto davanti perchè mi fa male l’autobus e soprattutto perché nessuno mi chiede di mettermi dietro, nè sembra accorgersi che io manco. Siccome non mi posso voltare a meno di vomitare gli occhi, guardo intensamente la strada e ascolto ancora più intensamente quello che succede dietro.
Succede quello che non è successo a me, nè allora nè oggi: succede la vita. Ascolto i discorsi e i pettegolezzi, i litigi e gli sbaciucchiamenti. Qualcuno viene avanti, non certo per tenermi compagnia. Si sono decisi a non tenere per loro il loro vivi sentimenti adolescenziali, ma di gridarli al mondo cantando sulle note di una musicassetta  (che antichità!) messa dal gentile autista. Il “best” messo su da qualche studentessa, mi mette al corrente di quali cose dovrei apprezzare se fossi come lei una normale studentessa delle medie.
Sarei quasi contenta per questa inaspettata opportunità di rubare un pò delle briciole cadute dal tavolo degli dei. Ma parte inesorabile “La donna cannone” di De Gregori. Dunque non è stata una cosa passeggera. Qualche ragazza si è fatta contaminare dagli entusiasmi di una sorella maggiore fissata coi cantautori. E diffonde il vangelo della donna cannone a tutta la scuola. Tutte le ragazze, e tutti i ragazzi che vogliono essere apprezzati dalle ragazze, cantano a scuarciagola a tutte le gite “la donna cannone”. Eccole la, efebiche ragazzine preoccupate della piega dei capelli che fingono di interessarsi ai dolori di una freak circense nelle oniriche visioni post-felliniane di De Gregori (che non sanno nemmeno chi sia). Come distologono lo sguardo dalle ristretezze della vita materiale e delle loro minigonne, come fanno finta di fare finta di guardre la strada grigia fintamente perse in dolori segreti che nessuno, è ovvio, può capire! Guardami: come sono sensibile! Non sono meravigliosa! Sei sicuro di meritarmi? Trattami con la delicatezza che si addice a una personcina speciale come me…
E intanto io, la vera donna cannone della situazione, stavo davanti che fissavo la strada grigia per davvero, concentratissima, per non vomitare. Io, spaventata perchè le lacrime mi oscuravano la vista davvero e rischiavo di vomiatre e farmi scoprire…
Adesso sapete perché odio De Gregori.

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1 risposta a La donna cannolo

  1. anonimo scrive:

    ciao, non scrivi più?  ho trovato il tuo blog e mi è piaciuto molto quello che scrivi 🙂 Mi ritrovo in molte cose e hai un'ironia molto piacevole 🙂 
    In quanto a quella canzone di DeGregori… credo che sia stata il tormentone per molti!!!

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