Il succo di frutta fa bene davvero? C’è chi dice di no

Domenica scorsa il Los Angeles Times ha pubblicato un articolo dal titolo “E’ ora che il succo perda la sua sana reputazione”. Nel pezzo dedicato alla salute, alla sbarra ci finiva il succo di frutta, indicato dagli esperti come falso idolo dei nutrizionisti, salutare al pari di una qualsiasi bevanda gassata e zuccherata.

Fonte: www.diregiovani.it

“E’ una verità scomoda”, dice il Times, poichè il succo al 100% frutta è il cavallo di battaglia delle istituzioni che tentano invano di combattere l’obesità, soprattutto quella infantile. Spremute e concentrati di frutta hanno sostituito Cocacola e Pepsi nei frigoriferi dei bar delle scuole e in molti Stati americani si introduce la “fat tax”, la tassa che colpisce le bevande “grasse”.

Eppure è un dato di fatto che un bicchiere di succo al 100% contribuisce all’obesità quanto un bicchiere di soda, se non di più. A parità di peso, infatti, il concentrato di frutta contiene più calorie della Cocacola. Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, in una tazza di succo di mela ci sono 114 calorie, in una di succo d’uva 124, in una di succo d’arancia 112, mentre in una di Cocacola 97 e di Pepsi 100.

E non si possono trascurare gli zuccheri, in questo caso il fruttosio. Recenti studi dell’università della California hanno dimostrato che il fruttosio favorisce lo sviluppo di problemi cardiaci e del diabete, in quanto viene convertito in grasso più facilmente rispetto al glucosio. Non importa se sia contenuto in una bevanda o in un succo.

Insomma, il consiglio degli esperti è di non esagerare con le bevande e neanche con quelle a base di frutta. Secondo il Dott. Charles Billington dell’università del Minnesota, per il fisico il succo equivale ad acqua e zucchero e, dato il proliferare dei problemi di peso tra la gente, “nelle diete di oggi se ne potrebbe facilmente fare a meno”.

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