Scoperti tre geni che provocano l’obesità: il metodo di ricerca servirà anche per altre malattie

Fonte: www.ilmessaggero.it

Grazie a un nuovo metodo di indagine genetica che guarda direttamente all’interno della “ciccia” in eccesso è stata individuata una rete di geni che trama contro la silhouette: e al suo interno sono stati identificati tre nuovi geni legati all’obesità. E’ il frutto del lavoro di Eric Schadt, del Rosetta Inpharmatics di Seattle, il cui nuovo metodo di indagine potrebbe rivoluzionare la caccia ai geni di malattie complesse come obesità, Alzheimer e diabete e, in generale, tutte quelle malattie dipendenti da numerosi fattori genetici.

Il problema da risolvere. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature insieme a un altro lavoro diretto da Kari Stefansson, dell’istituto islandese deCODE Genetics presso Reykjavik, che, utilizzando campioni di tessuto adiposo di persone obese, ha a sua volta dimostrato che è proprio nel grasso corporeo che si può riconoscere un’attività genetica distorta che minaccia la linea. Oggi in numerosi istituti di ricerca mondiali è in atto una caccia serrata ai geni di molte malattie dalle cause complesse e multiple. Nondimeno, spiega Schadt, la tecnica usata finora, che consiste nel trovare mutazioni associate alla malattia in studio, non dà nessuna informazione su quale sia il ruolo effettivo in quella malattia delle mutazioni trovate. In sostanza: si trova un gene sospetto, ma poi bisogna compiere ulteriori studi per vedere se i sospetti sono fondati e di cosa quel gene si rende colpevole.

Il metodo di Schadt. Per ovviare al problema Schadt ha tentato un metodo d’indagine genetica diverso che consiste nel vedere l’attività dei geni direttamente nel tessuto adiposo, una procedura definita “approccio della rete molecolare”. Così facendo, nel grasso dei topi l’esperto ha individuato una rete di geni al cui interno ha identificato tre nuovi geni dell’obesità: Lpl, Lactb, Ppm1l. Con lo stesso metodo, il “guru” delle indagini genetiche Stefansson ha individuato su campioni di grasso di volontari umani, network di geni collegati all’obesità. Queste informazioni potranno rivelarsi utili da un punto di vista terapeutico perché più indicative del comportamento dei geni colpevoli nel favorire la malattia.

L’obesità in Europa. In Europa, secondo le cifre dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), la Gran Bretagna è in testa con il 23% di adulti obesi, mentre in Germania sono circa la metà rispetto al Regno Unito, con un tasso di obesità pari al 12,9%. In Spagna gli obesi sono il 13,1%, mentre in Francia circa 6 milioni di persone sono obese, più del doppio rispetto a 10 anni fa. In Italia la percentuale di popolazione obesa è salita dall’8,5% del 2005 al 9,9% del 2006, con situazioni particolarmente critiche e diffuse nelle regioni del Sud.

Questa voce è stata pubblicata in Articoli, Ci studiano e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.