Ora la ciccia fa tendenza

Fonte: www.dellamoda.it

Negli Stati Uniti, dove la percentuale di obesi sulla popolazione totale è drammaticamente alta e in continua ascesa, c’è chi rivendica con orgoglio la propria pinguedine. La “fat community” si estende a vista d’occhio anche sul Web, dove fioriscono blog e forum sull'”orgoglio ciccione”, come bigfatblog.com o the-f-word.org, dove la ciccia si lega al femminismo. In Italia, che fortunatamente occupa uno degli ultimi posti nella classifica europea sull’obesità femminile, siamo ancora lontani dal conoscere una tale fioritura di siti, ma ci ha pensato Caterina Cavina, giornalista, blogger e autrice del recente Le ciccione lo fanno meglio, a dare la sveglia agli internauti e alle internaute di casa nostra.

Da anni sul suo blog e ora anche in questo audace romanzo, che mischia momenti biografici e storie prese dal Web, Cavina combatte con l’arma dell’ironia una battaglia per il riconoscimento dei diritti delle “oversize”. “Dopo l’accettazione dei gay e dei neri – dice – è l’ora di quella delle ciccione”. Una lotta, la sua, per riconoscere ad esempio il diritto all’amore e a una vita non condizionata dai pregiudizi. E il titolo? “È ironico – conferma l’autrice – Ma è anche un luogo comune. Gli uomini che vanno con donne non belle spesso si giustificano così: ‘Sai, è una maiala'”.

L’obiettivo del blog e del libro, (il quale, uscito poche settimane fa, ha già venduto decine di migliaia di copie, è spingere anche altri a fare “coming out”, dichiarando pubblicamente e con orgoglio il proprio status. Ciò non significa che l’essere obesi sia da considerare una fortuna. Al contrario, l’obesità fa parte dei disturbi alimentari più gravi, che si dovrebbero combattere fin dalla più tenera età, come insegnano a fare un medico e uno psicologo nel recente manuale Un boccone dopo l’altro. Ma a volte, diete e buona volontà non sono sufficienti. In quel caso, meglio prenderla con filosofia, piuttosto che rimpiangere per tutta la vita una forma fisica che non avremo mai.

Del resto, si calcola che entro il 2015, ben 2,3 miliardi di persone nel mondo avranno problemi di peso e 700 milioni saranno obesi. In Italia, come abbiamo detto all’inizio, dieta mediterranea e vita attiva contribuiscono a mantenere la media sotto il livello europeo, ma anche da noi il fenomeno sta velocemente prendendo piede, soprattutto fra giovani e giovanissimi. In ogni caso, ad essere sovrappeso è poco meno di una donna su tre fino a 36 anni; la percentuale sale al 56% fra i 36 e i 54 anni e raggiunge l’83% oltre i 54 anni. Non parliamo qui di “taglie forti”, ma di generose misure intorno alla 46, per intenderci.

L’abitudine a connotare negativamente i chili di troppo è una scoperta recente, figlia della società dell’immagine: per secoli, infatti, i canoni di bellezza classica hanno riflettuto piacevoli rotondità, indici di agiatezza e buona salute (basta osservare un quadro di Botticelli o Goya per rendersene conto). Non occorre dunque essere dei perfetti grissini per piacere e piacersi, ma neanche accettare passivamente il destino “abbondante” che può toccare in sorte. Prendete per esempio le pingui protagoniste della nostra gallery: ognuna di loro probabilmente avrebbe preferito nascere bella e snella, ma ce l’ha fatta lo stesso, anzi, di più!

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