Le ciccione lo fanno meglio, parola di un’extralarge

Fonte: blog.panorama.it

Bridget Jones? Un grande bluff. La trentenne imbranata tratteggiata dalla penna di Helen Fielding aveva a dir tanto una decina di chili di troppo, un lavoro molto glamour e ben due affascinanti gentiluomini (nel film Hugh Grant e Colin Firth) pronti a tutto per conquistarla. “E questo sarebbe il prototipo della sfigata?” si domanda con un sorriso Caterina Cavina, giornalista bolognese che, dall’alto del suo metro e 80 e dei suoi 150 chili, da quattro anni si racconta nel blog www.grassaebella.splinder.com.
A inizio aprile arriva in libreria il suo primo romanzo, Le ciccione lo fanno meglio, pubblicato dalla Baldini Castoldi Dalai. La storia di un’anti Bridget brutta e obesa alle prese con una serie di uomini (uno peggiore dell’altro) che, però, saprà tirare fuori le unghie e prendersi le sue rivincite. Una sorta di romanzo di formazione per ragazze grasse nel quale la trentacinquenne Cavina ha condensato con ironia le sue esperienze e quelle delle lettrici del suo blog. Lanciando un messaggio di fondo: “Se per farti perdonare qualche diversità fisica accetti che gli altri ti trattino male, sarai sempre una vittima. Un’obesa può vivere una vita piena di ottime storie d’amore e di sesso. Come tutte le altre donne”.
Ma per una signora extralarge non è difficile trovare ammiratori? “Per nulla. Tutto ruota intorno alla sensualità, non al peso” afferma Cavina. E spiega il segreto della seduzione: “Gli uomini sono attratti da come una donna si muove. Appendono al muro i calendari con le bellone, però nella vita, nel letto, vengono sedotti da qualsiasi donna sappia essere sexy”.
Niente elogio dell’obesità, sia chiaro: “L’obesità è una malattia e va curata” sottolinea Cavina. “Ma l’errore che fanno le persone grasse è credere che la felicità stia nella magrezza. Io stessa ho perso più di 70 chili e per qualche anno ho mantenuto il peso forma, ma la mia vita era sempre la stessa. Escluse la salute e la maggior possibilità di scelta di vestiti nei negozi, non era cambiato niente. Allora come oggi avevo le mie avventure di una notte, le mie storie serie, i miei periodi da single: nessuna differenza”.
Ma allora crede davvero o no che le ciccione lo fanno meglio? “Il titolo del libro è una frase ricorrente che gli uomini usano come scusa per giustificare il fatto di essere andati con donne non particolarmente attraenti” ride Cavina. “Ma nasconde anche una verità: le brutte, bruttine, grassottelle, obese, tra le lenzuola possono essere più in gamba delle bellissime”.
Perché? “E’; la regola della compensazione: si impegnano di più. Quindi, sì: se ci credono, le ciccione lo fanno meglio”

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