Fonte: www.dietologica.it
Le abbuffate sono un comun denominatore di tutti i D.C.A: si abbuffa sia un obeso, sia un bulimico, sia, in misura minore, un anoressico. La differenza sta nel meccanismo di compensazione che si instaura dopo.
Dopo un’abbuffta, l’obeso, afflitto e in preda ai sensi di colpa, magari per aver rovinato la settimana di dieta “perfetta” penserà: sono un fallito, non vale la pena continuare la dieta, tanto ormai…
Dopo un’abbuffata il bulimico invece fa un giro in bagno, per “riparare” al danno, svuotando lo stomaco che più presto che tardi richiederà altro cibo!
Dopo un’abbuffata l’anoressico (non tutti fanno abbuffate!) tenderà a compensare con giorni e giorni di digiuno, diuretici e lassativi.
Ovvio che poi le situazioni non sono così rigide: anche il bulimico ricorre a diuretici e lassativi, e, in misura minore anche l’obeso.
Poi la ginnastica: ore e ore per compensare. Bisognerebbe imparare ad evitare le abbuffate. See fosse facile, mi sembra di sentirvi dire!
Invece, anche se è un percorso lungo si può…Di solito l’abbuffata ha due cause principali: psicologica (nervoso, ansia, stress, preoccupazioni ecc.) e fisica (fame vera e propria dovuta da eccessive privazioni).
Per ovviare alla prima è necessario convogliare l’ansia altrove. Si può provare con dello sport, un massaggio, un bagno caldo, un hobby per tenere sotto controllo il problema ed evitare che arrivi al punto di “non ritorno” innescando l’abbuffata. Nel secondo caso è necessario evitare di privarsi di alimenti fino ad arrivare allo stremo e al punto di “non ritorno”.
Nei prossimi giorni spiegherò meglio entrambi i meccanismi e offrirò alcune possibili soluzioni.
Nel frattempo ricordatevi che se capita l’abbuffata, NON e’ un problema. Non servono i sensi di colpa, basta ripartire SUBITO e con più grinta di prima!
Evidentemente non sai cosa sono le abbuffate. Se è un’abbuffata, non puoi ripartire subito.
…non si riparte subito…solo se non si vuole ripartire…in un cammino difficile e impervio come quello di cercare di risolvereil problema,ci possono essere degi incidenti di percorso,ma non devono farci tornare indietro…
è successo…ma bisogna guardare avanti…non è un fallimento una abbuffata in un cammino di “rinascita”…
più che un cammino di rinascita mi sembra di essermi incartata in una spirale dove facce e situazioni cambiano ma il mio modo di affrontare le cose è sempre lo stesso
Avevo scritto un commento ma splinder l’ha divorato 😐
Comunque, la sensazione di spirale di cui parla il commento #3, è tipica di un dca che graficamente viene espresso con un cerchio che ha una via di uscita (immaginate quasi una Q ) .
Si passa dalla malattia, alla cura per poi imboccare l’uscita che è la guarigione .
Ma prima di questa, frequenti sono i giri sulla nostra Q .
Giri che mostrano le ricadute, quindi nel caso del bed, le abbuffate e i comportamenti compensatori .
Guarire non vuol dire non abbuffarsi più da un giorno all’altro, ma prendere coscienza dell’alimentazione, del proprio corpo e iniziare con il diminuire gli episodi di bed .
Vuol dire ricominciare a vivere con la propria testa…
Ah dimenticavo: solitamente le crisi di abbuffata vengono decise in un lasso di tempo che va dai 20 ai 30 min (ma possono consumarsi anche per 10/12ore consecutive) .
In quei minuti che precedono l’avventarsi sul cibo, bisognerebbe trovare qualcosa da fare .
Focalizzare quindi il bisogno di mangiare con qualcosa di sostitutivo e allettante .
Dal fare decoupage, ad imbiancare il cancello di casa…
Dopo un’abbuffta, l’obeso l’insicuro/complessato/timorato-di-Dio-e-di-nostra-signora-bilancia, afflitto e in preda ai sensi di colpa…
Scusa, non ho resistito! Non tutti reagiscono a una mangiata pantagruelica (detta anche effrazione alla dieta) meditando il suicidio; con questo non voglio sminuire chi nelle abbuffate ci annega veramente, dolorosamente e con tutta la sua disperazione.
Beh direi che devo ringraziarti . 🙂