Il sindaco degli obesi fa dimagrire la città

Fonte: espresso.repubblica.it

Proposito per il nuovo anno: dimagrire. È quello che ha pensato il sindaco di Oklahoma City, Mick Cornett, e fin qui niente di strano. La novità è che il proposito è stato esteso a tutta la città, con l´obiettivo di perdere complessivamente più di 450 tonnellate entro il 2008. Il primo cittadino, afflitto in prima persona da problemi di peso, ha dichiarato di voler far uscire Oklahoma City dalla classifica delle venti città più grasse d’America. Come ogni anno, infatti, la rivista Men’s Fitness ha stilato una graduatoria che prende in considerazione non soltanto il peso medio della popolazione ma anche il numero di fast-food pro capite, le zone pedonali, le piste ciclabili e le strutture disponibili per fare sport e vivere all´aria aperta. Oklahoma City si è classificata quindicesima nella lista delle città più malsane, addirittura peggiorando il suo piazzamento rispetto all´anno precedente.
La meritevole iniziativa del sindaco Cornett parte dal presupposto che l’unione fa la forza, che quando lo sforzo è collettivo, è più facile ottenere il risultato sperato. Per questo motivo è stato lanciato un sito web (http://www.thiscityisgoingonadiet.com) che offre suggerimenti, ricette e indicazioni per partecipare alla dieta collettiva. C’è la possibilità di registrare i progressi individuali, di usare un blog per confrontarsi con gli altri, e di ottenere informazioni su iniziative e manifestazioni a sostegno della sfida lanciata dal primo cittadino. L´amministrazione locale si è anche impegnata per creare maggiori opportunità per stare in forma, predisponendo percorsi salute nell´area cittadina, spronando la popolazione a muoversi a piedi e organizzando eventi sportivi. Finora il sito conta oltre 2.600 adesioni e una perdita di peso complessiva di 140 chili. L’obesità, come ho spesso avuto modo di sottolineare, è una vera emergenza sanitaria nazionale negli Usa dove l´informazione e l´educazione della popolazione su stili di vita più sani risulta tuttora insufficiente. I dati indicano che 9 uomini su 10 e 7 donne su 10 sono in sovrappeso e che il 37 per cento della popolazione è obesa. In media, infatti, un americano ingerisce ogni giorno quasi il doppio del proprio fabbisogno calorico. Fa riflettere che questo sia diventato uno dei temi caldi sui quali vertono i programmi elettorali per la campagna delle primarie. Un candidato in particolare, il repubblicano ed ex obeso Mike Huckabee, punta moltissimo sulla lotta a stili alimentari scorretti e al cibo spazzatura. Del resto, l’allarme obesità si è da tempo allargato ad altre parti del mondo, compresi i Paesi in via di sviluppo che dalla malnutrizione sono passati alla ipernutrizione, e alla nostra Europa. Qui si stima che il sette per cento degli 800 miliardi di euro spesi per la sanità coprano costi relativi all´obesità. In base ai dati diffusi dall´Organizzazione mondiale della sanità, le malattie croniche cui l´obesità contribuisce in modo determinante, sono responsabili di quasi il 60 per cento dei 56,5 milioni di morti all´anno, e costituiscono il 50 per cento del carico totale mondiale di malattie.
Anche nel nostro Paese questo fenomeno è in costante e preoccupante aumento, arrivando a colpire quattro milioni di persone e mettendo sempre più a rischio i bambini: fra i più piccoli, infatti, due su dieci sono obesi e il 50 per cento rischia di restarlo anche da adulto. Per questo, è importante fare prevenzione e promuovere campagne a favore di una sana educazione alimentare e di una regolare attività fisica. Il sovrappeso e l´obesità rappresentano un problema grave per la popolazione italiana in ogni fascia di età, sfera sociale e luogo di residenza, con alcune caratteristiche salienti. Si tratta pur sempre di problemi che in media colpiscono maggiormente le persone povere e poco istruite e si conferma l´esistenza di differenze geografiche nella distribuzione del sovrappeso e dell’obesità: al Sud e nelle Isole si riscontrano i tassi totali più elevati (35-39% di sovrappeso e 11-12% di obesi), mentre nel Nord Ovest si osservano le percentuali più basse (31% di sovrappeso e 8,5% di obesi). È sorprendente notare che già in età prescolare (2-6 anni) i tassi sono preoccupanti, con una differenza tra il Nord e il Sud, dove si riscontra il 20% e l’11% rispettivamente per il sovrappeso e obesità contro il 17% e l’8% del Nord. Questi tassi di prevalenza dei bambini italiani sono molto vicini a quelli riscontrati per i bambini americani (rispettivamente 32% vs 32,7%); un dato, questo, che non può che allarmarci.

Ignazio Marino – Con la collaborazione di Claudia Cirillo

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