Geni della madre sotto accusa per l’obesità

Fonte: www.055news.it

L’epidemia di chili di troppo sarebbe destinata a peggiorare. Secondo uno studio Usa, infatti, alcune sostanze chimiche nell’utero di mamme in sovrappeso alterano la funzione dei geni dei figli, che corrono così più rischi di diventare obesi da grandi. Insomma, l’insidia per la linea sarebbe già nel pancione, almeno stando a una ricerca pubblicata sull’International Journal of Obesity, che mostra come i topi geneticamente modificati per essere vulnerabili ai chili di troppo diventano più grassi di generazione in generazione. La buona notizia, però, è che i ricercatori del Baylor College of medicine di Houston (Texas) sono riusciti a contrastare questo fenomeno, almeno nei topi. E questo semplicemente mettendo a dieta le mamme. I geni da soli non bastano a spiegare perché qualcuno diventa obeso, avvertono gli studiosi. Il genoma umano infatti si eredita dai genitori, ma le marcature biochimiche sulle sequenze del Dna del nostro genoma cambiano con l’età, e influiscono sul rischio di suscettibilità alle malattie. Insomma, secondo i ricercatori la chiave di tutto sta nell’epigenetica, e nelle particolari condizioni in cui il feto si sviluppa nell’utero. In questa primissima fase dell’esistenza si porrebbero le basi per la salute futura dell’essere umano. I ricercatori sono partiti dal’osservazione che il peso di una madre ha un impatto su quello dei suoi figli, così hanno studiato le reazioni di un topolino Ogm che, anche se mangia normalmente, tende a ingrassare. Un gruppo di animali è stato nutrito normalmente, mentre gli altri hanno seguito una dieta speciale, arricchita con vitamine e acido folico. Insomma disegnata proprio per alterare il processo epigenetico, silenziando i geni sotto accusa. Così si è visto che i topolini del primo gruppo ingrassavano di generazione in generazione, mentre quelli sottoposti alla dieta particolare non lo facevano. Secondo Robert Waterland, responsabile del progetto, l’ambiente particolare racchiuso nell’utero potrebbe alterare la funzione dei geni che controllano lo sviluppo di parte del cervello che controlla l’appetito. Ma il fatto che la dieta ad hoc sia riuscita a disinnescare questo meccanismo nei topolini, lascia ben sperare per il futuro dei figli di donne extralarge.

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