Brutti, sporchi e cattivi

Il secondo articolo di cui parlavo nel post precedente, sempre di Daniele Di Pauli, si intitola Pregiudizi nei confronti dell’obesità. La sintesi sta nella prima frase: «La nostra cultura idealizza la magrezza e disprezza l’obesitàà. Dopodichè viene passata in rassegna una serie di studi, svolti soprattutto in ambito anglosassone, su come vengono considerate e trattate le persone grasse da diverse categorie di persone o ambienti.

Ad esempio in ambito lavorativo i grassi sono considerati «pigri, mancanti di disciplina, poco coscienti, meno competenti, trasandati, antipatici ed emotivamente instabili». Non stupisce quindi che «e persone obese sembrano incontrare svantaggi già dal colloquio di assunzione» (ma va?! non me ne ero accorta!). Mettendo a confronto gli obesi con altre persone con problemi di salute, i manager tendono a scegliere meno gli obesi (evidentemente anche persone depresse o con un cancro rendono di più al lavoro!).
Il fatto che l’aspetto fisico sia importante soprattutto per le donne (e che quindi le donne obese sono ancora più discriminate) si vede dal fatto che «le donne obese guadagnano il 12% in meno delle donne non obese».

In ambiente medico (quello, per capirci, cui gli obesi si dovrebbero rivolgere per risolvere i loro problemi) le cose non vanno meglio. Alcuni dati mi hanno colpito. Mettiamo le infermiere, ad esempio, quelle che da sempre fanno il “lavoro sporco”, quelle che devono avere per natura, per scelta, per professionalità, lo stomaco di fare questo mestiere (senza essere ripagate dal prestigio e dalla busta paga dei medici..). Ebbene secondo uno studio «il 24% provava repulsione nei confronti dei pazienti obesi, mentre il 12% preferiva non avere contatti».
Gli studenti di medicina descrivono i grassi come «cattivi, goffi, senza controllo». Insomma “Brutti, sporchi e cattivi” come il film? Ma a proposito di film. mi viene in mente che lì uno grasso è il buono per eccellenza, buono e stupido, ad essere precisi. Cosa sta succedendo? Siamo passati da buono e stupidi a cattivi e stupidi? E soprattutto devo essere felice che stia cambiando lo stereotipo?
Anche gli studenti di scienze motorie, hanno idee negative sui grassi. Non mi stupisce. Avete mai avuto un professore di ginnastica che ha fatto qualcosa di più per voi che suggerirvi «Quando non ce la fai più rallenta»? (ottimo modo per farvi notare da tutta la classe…). Ricordo una professoressa delle medie “alternativa” che stava provando a farci fare dei movimenti coreografici oltre ai soliti saltelli noiosi. A un certo punto si è fermata, ha attraversato tutta la stanza ed è venuta da me giù in fondo a destra. Ha fatto fermare tutti e mi ha detto di rifare l’esercizio “mettendoci personalità” ! ! ! ! Immaginatevi la scena: tutta la classe mi sta osservando, io devo fare l’esercizio seguendo il consiglio riciclato da Saranno famosi della nuova prof, ben sapendo che applicato a un obeso “metterci personalità” vuol dire far traballare la ciccia molliccia in modo osceno.
Dopo tre minuti lei fa una fascia deluso/schifata, non dice una parola, si gira, se ritorna giù e continua la lezione come se nulla fosse.
Cosa voleva insegnarmi? Che ho una personalità da far venire fuori, che non devo farmi inibire dal mio aspetto corporeo? Obiettivo fallito. Ho imparato che è decisamente il caso di mettermi in fondo e che non è il caso di fidarsi dei professori di educazione fisica. E che bisogna accuratamente evitare di metterci personalità.
Cosa voleva insegnare ai miei compagni? Che io esisto, anche se sono grassa? Obiettivo fallito. Hanno imparato che quando punti per sbaglio la tua attenzione su un grasso, rimani deluso. E che i ciccioni non hanno personalità.

Ma passiamo ai bambini, agli innocenti bambini. Se possono scegliere preferiscono a un obeso come amico: uno sulla sedia a rotelle, con le stampelle o uno sfigurato. Come biasimarli?  Perfino il Dolce Remì dei cartoni animati aveva un amico con le stampelle, mentre a pensarci bene Draco Malfoy (il nemico di Harry Potter) ha amici grassi (e stupidi).
D’altra parte uno studio sugli insegnanti ha dimostrato che «il 46% riteneva che le persone obese non sono partner desiderati dalle persone normopeso». Devo dire che questa frase mi ha fatto molto ridere, perchè mi sembra ovvia. Magari se avessero fatto uno studio generale o su un’altra categoria di persone, la percentuale sarebbe stata più alta. Chi lo sa, magari gli insegnanti (con il loro ben 54% di contrari) potrebbero perfino risultare i più illuminati. O i più ingenui.
Altri ambiti in cui sono stati “scoperti” pregiudizi e discriminazioni nei confronti degli obesi sono la selezione delle giurie dei tribunali, l’affitto delle case, l’adozione, la ricerca. Sono tutti ambito non banali e che mi hanno stupito. Prendiamo gli ultimi due. Nel delicato mondo dell’adozione, chi deve decidere e si trova davanti un aspirante genitore grasso penserà immagino, che è segno che ha problemi (è grasso=ha problemi, ne ho già parlato). Che magari vuole risolverli “usando” il bimbo, che farà crescere il pargolo grasso come lui, che comunque… insomma… è cattivo segno…
Che ci siano pregiudizi nei confronti dei grassi nel mondo della ricerca dimostra come questo non sia propriamente fondato sul criterio del merito (e in Italia lo sappiamo bene). Purtroppo l’articolo non approfondisce molto, forse per scarsità i studi su questi argomenti: che ci siano pregiudizi anche fra i ricercatori?

Ma perchè questi pregiudizi? Per la Teoria dell’attribuzione. «Se gli attributi negativi di una persona sono visti come controllabili, l’individuo sarà più stigmatizzato». Insomma “E’ colpa tua!”

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7 risposte a Brutti, sporchi e cattivi

  1. Kryzak scrive:

    La discriminazione discrimina… non per mancarti di rispetto, ma io non mi stupisco nel leggere i dati che qui hai messo, così come neanche quel che le persone, per l’appunto discriminanti, abbiano da pensare delle persone che discriminano…

    …con questo sia chiaro non sto in alcun modo giustificando il loro comportamento, sia chiaro… la discriminazione alla base è sbagliata… il fatto che possa essere per un motivo o per un altro poco cambia, sempre discriminazione è…

    …il problema è che al giorno d’oggi sempre meno persone tendono ad immedesimarsi nell’altro… se lo facessero e si comporterebbero ugualmente in questo modo, allora la cosa sarebbe ancor più grave se vogliamo.

    La sintesi sta nella prima frase: «La nostra cultura idealizza la magrezza e disprezza l’obesità»

    ….è facile uscirsene così, è palese quanto questo stratagemma non vada a colpire direttamente le persone che incivilmente si comportano, ma la società in quanto tale fisicamente non esiste, non ha una propria volontà o capacità di intendere e di volere… sono le persone a mediare con essa, sono le persone a poterla cambiare… nessuno è succube della società se non è il primo a voler che così sia, più o meno consapevole di questo.

    …un saluto… ^^

  2. amphetamine92 scrive:

    ho letto tutto il tuo blog !!!

    ..ascolta..prima di tutto:non c’è niente da invidiare a chi vomita.proprio un emerito cazzo.fa male al tuo corpo,ma sopra ogni cosa fa male a TE,te persona,essere umano,anima.è un meccanismo perverso,non ti abbuffi per fame,non vomiti per non ingrassare (tanto alla fine di grasso non ce n’è),ma perchè c’è dolore..un dolore dentro,un male,un peso nel cuore,il vero peso che si vorrebbe perdere.

    poi..bhe,è vero che viviamo in una società palesemente di merda,ma sminuirsi,uhm..non ne vale proprio la pena,in fondo noi NON siamo il nostro CORPO.e non siamo poi così superficiali,non tutti u_ù

    non so se tu lo stia facendo o meno,ma potresti andare da uno psicologo,magari ti può aiutare,così come un nutrizionista ^^

    good luck per tutto! ripasserò! bye :*

  3. Kryzak scrive:

    …uhm… il post è stato rieditato…





    …la concezione dell’obeso, del disabile o dello sfigurato come amico del bambino, non ne ho le basi per poter confermare che sia una prassi… ma anche se così fosse non credo che diventino loro amici per via della loro condizione, bensì per la persona in se che magari si mostra loro più amorevole e gentile… se uno storpio si mettesse a gridar loro contro picchiandoli col bastone, dubito che ne verrebbero attratti… è una questione di modi in questo caso, non di condizione…

    Per quanto riguarda l’adozione, sbagli a pensare in quel modo… al massimo se non viene concessa è perchè la persona se obesa (che sia bulimica o meno questo non risalta alla prima occhiata), presenta già a priori un punto a suo sfavore… quello di essere obesa. Quando si parla di obesità non si parla di semplice sovrappeso, ma di eccesso. L’assistente sociale, o chi per lui, è tenuto a rendersene conto e valutare la cosa secondo coscienza e professionalità… ma non è di certo l’unico tassello ad esser valutato… bisogna vedere la sua condizione di salute, se in particolare l’obesità le pregiudichi quei movimenti apparentemente banali ma di vitale importanza per prendersi cura del bambino, se ha un compagno, valutare quante ore lavorative la sottraggano al suo dovere di madre, se possa contare su altre persone per crescerlo… dove vive, la sua condizione economica…….

    …insomma, capisco la tua linea, ma mi permetto di suggerirti di star attenta a quel che scrivi… ci sono moltissime coppie a cui non vien concessa l’adozione, e non è di certo una questione di peso… è perchè i fattori cui tener di conto è giusto che siano molteplici… l’essere obesi non influisce quanto tu possa credere, bisogna analizzare molte altre cose…

    Io leggo anche in quel che scrivi tu molti pregiudizi, pregiudizi sull’opinione della gente sulle persone grasse… poi questa è una mia personalissima opinione, lungi da me l’offenderti… dico solo quel che mi sembra aver colto… magari sbaglio… fondamentalmente non ti conosco, quindi sarebbe anche molto plausibile che abbia interpretato male quanto hai scritto.

  4. odiobotero scrive:

    Per Kryzak:

    Dunque, riguardo ai bambini lo studio chiedeva loro chi avrebbero preferito come amico tra una serie di “sfigati”: l’obeso era sempre ultimo. Non dico che tutti i bambini bramino avere un amcico in stampelle, ma dovendo scegliere, magari quello in carrozzella gli fa tenerezza (e comunque è più socialmente accettato, perlomeno a a parole). Magari non gli sarà mai amico, ma certo che con quello obeso magari non ci prova nemmeno…

    Sull’adozione io non ho espresso giudizi, perchè so che si tratta di questioni complicate (per questo ho scritto Nel delicato mondo dell’adozione). Quello che non mi va giù è “grasso=ha problemi”, che appena un grasso si sieda davanti a una persona, questa abbia il diritto di dirsi “che problemi ha?”. Ne ho parlato nel post linkato.

    Infine non mi offendo affatto. Anzi, affinchè questo blog non sia solo un vano delirio vittimistico, è bene che ci sia discussione. Quali pregiudizi ho?

    Per amphetamine92 (e non solo):

    Vado dalla psicologa: è per questo che ho questo tono da divagazione cervellotica 😉 !!!

    Comuqnue non p che invidio chi vomita, sia chiaro. Questo non è un blog “di quelli”. Io sono semplicemnte e einfantilmente invidiosa dell’attenzione mediatico/scentifica che ha chi vomita.

  5. Kryzak scrive:

    Le persone superficiali giudicano superficialmente… l’obeso ad un’occhiata superficiale, sarà triste ammetterlo, ma risalta… e l’ignoranza e la mancanza di rispetto conseguenti, portano a quello.

    Se una persona superficiale non è, non si comporta nei modi che hai descritto… è una questione di elasticità mentale di fronte al “diverso”, che denota una grave incapacità di sapersi rapportare con altre persone…

  6. lamagamorgana scrive:

    essendo che è tutto regolamentato a livello di legge, ho come idea che per l’adozione si tratti di aspettativa di vita. L’obesità statisticamente favorisce molte patologie, quindi accorcia la vita. Le leggi vanno a statistiche, quindi probabilmente considerano come a rischio i genitori obesi

  7. Paolo scrive:

    nei film, come nella realtà i grassi possono essere buoni o cattivi, intelligenti o meno come chiunque altro

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